Jan van Eyck - Diptych Crucifixion (Right Detail)(1430-40)

domenica 15 ottobre 2017

Saigyō Hōshi / Hiroshige



I pescatori
passano remando
sui fiori di ciliegio

: :  Saigyō Hōshi  : :


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Hiroshige - Ciliegi in piena fioritura a Arashiyama (ca.1834)
dalla serie: "Luoghi celebri di Kyoto"
Silografia policroma - 263 x 387 mm - Honolulu Academy of Arts

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Gian Carlo Calza nell'articolo: "Hiroshige, il samurai che divenne pittore" su Il sole 24 ore:

"Il grande maestro amato da Van Gogh era il responsabile di una caserma di pompieri. Si mise in viaggio per il Giappone, immortalando in 4000 tavole e 120 libri la metafisica bellezza di natura, animali e persone del Sol Levante. Per la prima volta l'Italia ospita 200 opere, in mostra alla Fondazione Roma
In una straordinaria silografia policroma dal titolo Ciliegi in piena fioritura ad Arashiyama, Hiroshige (1797-1858), tra i più grandi maestri giapponesi della natura e del paesaggio, ha raffigurato due taglialegna mentre spingono dei tronchi uniti a mo' di zattera lungo il fiume Hosu per portarli in città. Mentre uno, a poppa, termina la spinta con la pertica stringendo la pipetta tra i denti, il suo compagno sta risalendo i tronchi verso prua per dare a sua volta l'impulso. 

Ma nello spostarsi alza la testa e guarda i ciliegi in fiore sulle rive, ancora oggi una delle due celebri bellezze – assieme agli aceri rossi dell'autunno – di Arashiyama, la zona collinare a nord-ovest di Kyoto dove sono sorte le ville dell'aristocrazia di corte fin dai tempi dei Fujiwara (894-1185). È il momento magico in cui i petali, mossi dalla brezza, si staccano dalle piante e volano vibrando nell'aria, con un effetto struggente di tremolio, e creano una pioggia bianco-rosata di delicatezza ineffabile e lievissimo profumo; da sempre paradigma, nell'arte, nella letteratura, nella cultura, della pregnanza e transitorietà della gioventù e della bellezza e della vita stessa.

Il sentiero lungo il fiume, immerso nei ciliegi, è percorso da persone venute appositamente per la fioritura, come le due figure a destra e quella a sinistra con pipetta e bottiglia di sake, ma anche da contadini con rastrelli e gerle. Così contemplazione della natura e lavoro si fondono facendo di uomini, alberi, fiume, bellezza e fatica quotidiana un'unica realtà e rafforzando nell'osservatore la percezione di un sentimento, non di dominio, ma di appartenenza.

È da opere come questa che si rivela il lato profondo dell'arte di Hiroshige e della sua fortuna sia in Giappone sia in Occidente. È nel suo comunicare quella «vraie religion que nous enseignent ces Japonais si simples et qui vivent dans la nature comme si eux mêmes étaient des fleurs» di cui scriveva Van Gogh che delle silografie di Hiroshige faceva per suo esercizio perfino copie a olio. Il grande pittore aveva percepito dietro quei disegni, colori, paesaggi, fiori, animali, e figure umane, una concezione religiosa unitaria dell'uomo e della natura; l'espressione dello shinto la fede primigenia del Giappone mirante a conservare l'uomo in perfetto equilibrio e rapporto con l'universo di cui è parte, non padrone. Esiste perciò una costante contemplazione e compartecipazione armonica dell'uomo con i ritmi della natura e di tale armonica compartecipazione Hiroshige divenne il principale interprete nell'arte."

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